Tehué, nuova via su El Gigante in Messico per Cecilia Buil e Tiny Almada
15 anni dopo aver effettuato la prima salita della big wall El Gigante in Messico, l’alpinista spagnola Cecilia Buil ha ora aperto Tehué (700m, VI, 7a/A3) insieme al climber messicano Tiny Almada.
Dopo l’apertura di Simuchi, la prima via che nel 1998 solcava i 1000m della parete El Gigante nel canyon di Candameña, e dopo Yawira Batu aperta nel 1999, quest’autunno la grande specialista delle big wall Cecilia Buil è tornata in Messico per aprire la sua terza via, Tehuél. Dal 8 al 18 ottobre assieme al local Tiny Almada l’alpinista spagnola ha aperto 21 tiri, di cui 7 sono in comune con un’altra via di cui ancora non si conosce il nome e gli apritori, con difficoltà fino a 7a/A3 protetti da un mix di chiodi normali, spit e protezioni veloci.
TEHUÉ, EL GIGANTE di Cecilia Buil
Il progetto iniziale era fare del ghiaccio in Cile, ma a soli 4 giorni dalla partenza Marta Alejandre, mia compagna di cordata, si è fatto male al ginocchio mentre arrampicava in falesia. Siamo stati costretti ad annullare il viaggio ed improvvisamente mi sono trovata alla ricerca di cosa fare con il mio tempo libero e con la mia grande voglia di scalare. Alla fine ho deciso per El Gigante in Messico; pur essendo avventuroso, un viaggio qui può comunque essere organizzato in fretta siccome la logistica non è troppo complicata.
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Conosco bene la parete di El Gigante perché 15 anni fa ho avuto la fortuna di effettuare la prima salita di questa big wall: insieme al messicano Carlos Garcia Ayala ho impiegato 16 giorni per aprire la via Simuchi (VI, 1000m, 6c/A4). Un anno dopo siamo tornati e abbiamo impegnato 12 giorni per salire la seconda via di questa parete, Yawira Batu (VI, 750m, 6b/A4 +), quindi qui mi sento molto a casa.
Purtroppo Carlos non poteva scalare con me questa volta, ma mi ha messo in contatto con il 24enne Tiny Almada, un forte climber del posto, veramente motivato a salire quella parete che aveva visto fin da quando era bambino. Così sono andata lì e ho iniziato ad organizzare il tutto con Tiny e con Oscar Cisneros che ci avrebbe poi aiutato con la logistica. Oscar, due uomini del posto e io abbiamo trasportato tutta l’attrezzatura fino alla base della via e abbiamo creato un campo base nel Candameña canyon. Tiny doveva lavorare quella settimana e non appena ci ha raggiunti abbiamo iniziato ad arrampicare.
Dopo aver salito ed attrezzato i primi tre tiri, siamo poi partiti con cibo e acqua per 12 giorni. Dopo 5 giorni è arrivato un temporale e siamo stati costretti a rimanere nel nostro portaledge per 3 giorni, non potevamo fare nulla. Il fiume era enorme e la cascata di Piedra Volada è diventata spettacolare. Eravamo preoccupati ma allo stesso tempo è stato molto bello sentire la forza della natura e poter testimoniare la trasformazione del canyon che sembrava appartenere ad un’altra epoca. Quando il brutto tempo ha cessato abbiamo iniziato a salire nuovamente, aprendo quelli che si sono rivelati essere i migliori tiri della via. Abbiamo raggiunto la cima dopo 11 giorni in parete, e 15 giorni dopo aver lasciato Basaseachi.
La nostra via segue una linea sul lato sinistro della parete e ha il primo tiro in comune con Yawira Batu e 7 tiri in comune con un’altra via aperta recentemente, di cui non conosciamo il nome. Nonostante non sia troppo difficile, la parte bassa era sporca e aveva delle roccia marcia ed è per questo che siamo saliti lentamente e non siamo riusciti a salirla tutta in libera. Anche se abbiamo tolto i blocchi più pericolosi, questa sezione deve ancora essere pulita bene e speriamo di farlo durante un’altra spedizione. La sezione superiore invece è bella e supera in libera roccia pulita e di buona qualità.
Questo progetto è stato reso possibile grazie al sostegno di Trangoworld, CAMP e il governo di Chihuahua.