Il 3° Piolet d’or Asia al team giapponese del Kalanka
Gli alpinisti giapponesi Fumitaka Ichimura, Yusuke Sato e Kazuki Amano hanno ricevuto il 3° Piolet d’or Asia per la loro nuova via aperta lo scorso settembre sulla parete nord del Kalanka (Garhwal, India, Himalaya).
Erano partiti con l’intento di salire anche il Changabang (6866 m), famosa montagna nella splendida zona del Nanda Devi National Park (Himalaya indiano). Ma prima hanno deciso di ingaggiarsi nell’apertura di una nuova via sull’ambita parete nord del vicino Kalanka. Una bellissima montagna di 6931m di quota che li ha impegnati allo spasimo, tanto che sono ritornati a casa loro, in Giappone, con quell’unica via. E ne avevano ben ragione, visto che proprio quella realizzazione gli è valsa prima la nomination e poi la vittoria del 3° Piolet d’or Asia.
I tre alpinisti che di nome fanno Fumitaka Ichimura, Yusuke Sato e Kazuki Amano, hanno rispettivamente 30, 27 e 31 anni e sono come anticipato giapponesi, hanno raggiunto il campo base della montagna del Garhwal il 30 agosto scorso ponendo poi un campo avanzato a 5100m. Dopo aver salito la parte inferiore della parete, il 16 settembre sono partiti per il loro tentativo vincente e, dopo aver affrontato 3 lunghi giorni di stop forzato per il maltempo, i tre sono arrivati in vetta il 22 settembre dopo aver percorso 1800m con dure difficoltà di misto tecnico che hanno stimato di grado M5. Naturalmente il tutto in stile alpino per quella che sicuramente è una bella impresa: per come è stata condotta ma anche per la storia che l’ha preceduta.
Il Kalanka infatti è stato salito per la prima volta nel 1975 da un team giapponese guidato da I. Tanabe mentre due anni dopo è arrivata la prima salita da nord ad opera di una spedizione della Repubblica Ceca guidata da F. Grant. In quell’occasione i cechi avevano in programma di forzare una linea direttissima sulla parete settentrionale ma dovettero deviare puntando alla cima del Colle tra Changabang e Kalanka per poi salire in vetta a quest’ultimo lungo la via dei primi salitori. La nord è ritornata di attualità nel 2007 con i forti inglesi Nick Bullock e Kenton Cool che l’hanno tentata per la prima volta in stile alpino ma hanno dovuto arrendersi sulla "spalla" per le pessime condizioni della cresta. Poi la salita vincente di Fumitaka Ichimura, Yusuke Sato e Kazuki Amano che, forti anche dell’esperienza maturata sulle grandi e difficile vette dell’Alaska, hanno saputo portare a termine, oltre alla difficile salita e il bivacco durato tre giorni a 300m dalla cima, anche una problematica discesa che non era né conosciuta né tanto meno preventivamente preparata.
La giuria del 3° Piolet d’or presieduta dal lecchese Riccardo Milani scegliendo questa via ha di certo tenuto conto e ha voluto premiare lo stile ultra leggero e pulito dei tre giapponesi, ma anche la loro capacità di affrontare e risolvere in piena autonomia le incognite e le difficoltà che via, via si sono susseguite. D’altra parte occorre dire che tra gli altri pretendenti alla piccozza d’oro asiatica figuravano "signore" salite come la prima di Denis Urubko e Boris Dedeshko sulla ovest del Eigth Women-Climbers Peak (6110m) e quella del team coreano capitanato da Kim Se Joon sulla nord del Meru Peak (6660m). Onore dunque ai tre alpinisti giapponesi (e al loro stile alpino) che aggiungono le loro firme a quelle degli altri vincitori delle scorse due edizioni: Denis Urubko e Serguey Samoilov per la Nord-est del Manaslu (8163 m) e Shim Gwon-Sik, Kang Yong-Sung e Jo Min-Sua per la cresta ovest del Garmush (6244 m).
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