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Piolet d’Or 2009, i vincitori

Tutti i vincitori del 17° Piolets d’Or 2009, tenutasi a Chamonix e Courmayeur weekend scorso. A Walter Bonatti il premio alla carriera.

Sabato scorso a Chamonix, sono stati assegnati i Piolets d’Or 2009. I premi della 35° edizione sono andati: ai giapponesi Kazuya Hiraide e Kei Taniguchi (Piolet per lo spirito di esplorazione) per la loro salita sul Kamet (India); ai giapponesi Fumitaka Ichimura, Yusuke Sato e Kazuki Amano (Piolet d’or per l’impegno) per la loro nuova via sul Kalanka (India) e agli svizzeri Ueli Steck e Simon Anthamatten (Piolet d’or per la difficoltà tecnica) per la nuova via sulla parete nord del Tengkampoche (Nepal). A Walter Bonatti invece è stato assegnato il primo premio della carriera. Da segnalare che Kei Taniguchi è la prima donna a ricevere il PIolets.

“Questa edizione segnala la rinascita del Piolets D’or. Per noi non ci sono né vincitori, né perdenti. I premiati sono ambassciatori di un’arte, una passione.” Queste sono le parole scelte da Doug Scott, il presidente della giuria, per spiegare lo spirito dell’ “Oscar dell’alpinismo” che sabato scorso a Chamonix ha assegnato 3 Piolets a salite che si distingevano per l’esplorazione, per l’impegno e per le difficoltà tecniche.

Dopo un anno di “riflessione” è andata in onda quindi il nuovo Piolets in cui il focus è stato quello di elogiare l’alpinismo. A dire il vero noi abbiamo sempre creduto che, anche in passato, l’evento fosse un momento di celebrazione e non di rivaltà, e che nonostante l’unico premio, non ci sia mai stato un unico vincitore o meglio dei “perdenti”. La grande novità quindi quest’anno, sempre dal nostro punto di vista, è il fatto che il premio è stato assegnato a più salite, e che è stata anche creato un riconosicmento alla carriera alpinistica. Il pubblico si è alzato in piedi per onorare un visibilmente comosso Walter Bonatti, che ha utilizzando l’occasione per annunciare il suo ritiro ufficiale dal circuito mediatico. Raggiunti i 79 anni, ci pare più che lecito per l’uomo che ha vissuto (e ci ha fatto vivere) giorni indimenticabili sul Petit Dru, il K2, il Cervino in inverno, la prima salita del Gasherbrum IV e molte, molte altre ancora.

Ma per tornare ai Piolets c’è da dire (con un piccolo appunto e senza nulla togliere ai premiati) che non ci è molto chiara la differenze tra le tre categorie in cui è stato suddiviso il Premio. Insomma non ci è chiara la differenza tra Spirito di esplorazione ma soprattutto tra Impegno e Difficoltà Tecnica. Ma andando su ciò che è sicuramente più chiaro ci piace riportare quanto ha detto Peter Habler, membro della giuria ma soprattutto alpinista che ha scritto la storia in Himalaya: “Quello che conta è lo stile. Oggi anche se la cima non è stata raggiunta, la spedizione può essere onorata se è stata innovativa” Questo, detto dall’uomo che tre decenni fa sfidò assieme a Reinhold Messner gli scettici cavalcando per primo gli 8850m dell’Everest senza ossigeno, sono parole che fanno riflettere. In fondo lo stile, la classe e anche il cuore sono ciò che rende indimenticabile un’esperienza, in montagna e non solo.

Spirito di esplorazione:Prima salita della parete Sud-Ovest del Kamet (7756m, India).
Kazuya Hiraide and Kei Taniguchi completed the first ascent of the Southeast face of Kamet in alpine style, between 26th September and 7th October 2008. They were the first climbers to set foot on this face and they completed the climb on their first attempt. Kei Taniguchi is the first woman to win a Piolet d’Or.
Nome: Samurai Direct.
Lunghezza via: 1800m.
Difficoltà: misto M5+, ghiaccio 5+.

Impegno: Nuova via sulla Nord del Kalanka (6931m, India).
In September 2008, the Japanese Fumitaka Ichimura, Yusuke Sato and Kazuki Amano achieved a new route on the North face of Kalanka in alpine style, which had never been ascended in one go. Two-thirds of the way up the face, they were trapped for three days by a snowstorm. Instead of descending after the storm, they continued to the summit.
Lunghezza via: 1800m.
Difficoltà: misto M5.

Difficoltà tecniche: Nuova via sulla Nord del Tengkampoche (6500m, Nepal).
The Swiss Ueli Steck and Simon Anthamatten, climbing alpine style, made the first ascent of the North face of Tengkampoche, between 21st and 24th April 2008. They found the most difficult and extreme passages climbed anywhere at high altitude in 2008.
Nome: Checkmate.
Lunghezza via: 2000m.
Difficoltà: misto M7, ghiaccio 5, roccia 6/A0.

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